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AUMENTI ZTL : quando un'azione all'apparenza positiva produce un grosso danno...

A volte sembra proprio che chi ha il potere di decidere e modificare le cose pubbliche intervenga senza accendere il cervello.  Eppure stiamo parlando di gente che il cervello l’ha usato bene, quando si è trattato di coinvolgere centinaia di migliaia di persone per farsi eleggere. Il Sindaco Marino ha da poco varato, per Roma, un provvedimento che eleva il costo di una licenza di accesso alla zona ZTL, centro storico e “dintorni”, fino al 1000%. Avete letto bene, significa 10 volte di più. E – inoltre – all’improvviso!  Molti penseranno: “Ben fatto!”. Però loro non abitano e non lavorano in centro, e pensano che ogni cosa è giusta se solo dà idea di rispetto per l’ambiente. Ignorano, invece, che quasi sempre questo tipo di decisioni sono demagogiche e opportuniste. Ma in questo caso siamo arrivati all’insensato! Il centro storico di Roma è una piccola città nella città: impensabile percorrerlo a piedi o trasportare nello stesso modo merci e strumenti vari di lavoro.  Se vivere in centro è un privilegio, questo non può diventare una colpa!  E parliamo di chi ci vive.  Ma vogliamo pensare a chi ci lavora? Operai per manutenzioni e assistenza; impiegati e mille altri. Inoltre il centro è sede del Parlamento, del Senato, Del Viminale, del Quirinale, quindi non è solo il centro di Roma ma il centro d’Italia. Giornalisti, cameramen e supporto di tutti i rappresentanti dello Stato, incaricati di diffondere le notizie importanti che partono tutte da lì, non diciamo che dovrebbero essere agevolati, ma tartassati certamente no!  Non tutti sanno (o pensano) che la stampa, la televisione e l’informazione sta subendo, come e più degli altri, la crisi. Paghe in ribasso, rimborsi centellinati, e ora?  Come garantire l’informazione con un ostacolo così tosto, servito come niente fosse dal nostro primo cittadino? E come non sospettare sull’interesse di incentivare con quest’azione  l’utilizzo di un servizio comunale alternativo (il car sharing), affiancato ormai da nuovi concorrenti comunque legati anch’essi al Comune in qualche modo?

La questione ormai è stata comunque sollevata da chi è attento a queste cose (ancora i sindacati: Libersind-Confsal e Cna) e lo stesso Codacons avrebbe avviato un’azione collettiva promettendo ricorso al TAR.  Ma è proprio necessario dover combattere per ottenere che un diritto logico (e comunque già ben pagato)
non debba essere sfruttato fino a diventare estorsione, proprio da chi dovrebbe essere il paladino dei suoi cittadini, e di quelli del centro in primis?

M.O.

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