Dario de Blanck Mostra Antologica a cura di Alfio Borghese
Quando l'Arte parla attraverso gli occhi delle persone...
Ignazio Colagrossi, Elena Decurtis, Carlo Riccardi. ROMA - Sabato 22 settembre presentata a Spazio5 la monografia "Sentimento e Materia dell'artista Ignazio Colagrossi" (Giorgio Mondadori, 2018). Con l’autore sono intervenuti: Elena Alessandra Anticoli de Curtis, nipote del grande Totò. Carlo Riccardi, il Prof. Eleuteri, Maurizio Riccardi
Autobus esploso a Roma
Recensione film: Chiamami col tuo nome
Oltre la superficie, oltre l'apparenza, oltre ciò che pensiamo di sapere su noi stessi esiste quell'abisso oscuro nelle cui profondità giacciono i nostri più intimi segreti, a noi stessi ignoti, che un giorno verranno alla luce e riveleranno i veri perché della nostra esistenza. Chiamami col tuo nome è una storia di formazione, e in quanto tale coglie il momento di sconvolgimento e maturazione della vita di un giovane diciassettenne Elio, turbata dall' arrivo di un affascinante studente americano ebreo, Oliver. I genitori di Elio sono persone molto colte, benestanti e aperte di mentalità che ogni estate ospitano con entusiasmo uno studente straniero. Tra Elio e Oliver nasce un legame particolare, imprevisto. Elio è un adolescente timido e introverso che passa le proprie giornate leggendo libri ed esercitandosi nella musica. Oliver un bellissimo e carismatico studente universitario colto, atletico ed eccentrico. I sentimenti che Elio prova nei confronti di Oliver sono contrastanti: inizialmente gelosia e irritazione ma ben presto si trasformano in qualcosa di molto più potente e incontrollabile. Inutile negare che l'elemento tematico che ha favorito il successo di questo film sia la storia omosessuale tra i protagonisti, ma questo rapporto d'amore ci viene narrato con un linguaggio raffinato e una sceneggiatura non affatto scontata. La vicenda è ambientata nell'Italia rurale del Nord, la quale rammenta le fattezze di un primordiale giardino dell'Eden dove però il peccato originale tradizionalmente inteso non assume una connotazione negativa ma al contrario sembra essere fonte di bellezza e purezza. Totale libertà, mancanza di regole (se non una sorta di incondizionato amore universale) e il silenzioso serpeggiare dell'Eros. L'innocenza e la colpa nella loro apparente dicotomia si scoprono essere in realtà una sola essenza. Chiamami col tuo nome è l'adattamento dell'omonimo romanzo di André Aciman e può essere anche ritenuto il terzo film della cosiddetta trilogia del desiderio di Luca Guadagnino. In fondo non sorprendono troppo le ben 4 candidature agli Oscar ( per miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore protagonista, miglior canzone originale) La sceneggiatura di James Ivory lascia il segno nel sentire dello spettatore, così come la regia di Luca Guadagnino. Matura ed intensa l'interpretazione di Timothée Chalamet, che chiude il film con un lungo primo piano di grande espressività. Altrettanto convincente l'interpretazione di Armie Hammer che ci regala il fascino di un personaggio sensibile, pieno di vitalità, ma anche enigmatico e mai totalmente trasparente, il quale incarna la sensazione di mistero insita nel film. Interessanti anche i titoli di testa, nei quali si alterna una successione di fotografie di sculture greche antiche, idealizzazione per eccellenza del corpo maschile e di quella sensualità erotica di cui il protagonista si ritrova a subire il fascino, assistendo a una sorta di epifania della Bellezza in un corpo vivo e, che tuttavia mantiene in parte quell'atteggiamento di impenetrabilità che caratterizza le sculture greche. Altro nucleo tematico l'elogio della sofferenza e della metamorfosi per ritrovare il vero sé. La stasi immobilizza mentre il cambiamento, se pur dettato dal dolore, è la base per costruire la propria identità. In questo senso oltre che all'interpretazione delle parole citate di Eraclito appare fondamentale per la comprensione del film il discorso finale di uno dei personaggi, momento poetico ed esplicativo dell'intero film. Tuttavia alle volte risultano troppo forzate le parti legate ai cliché italiani, in particolare molti riferimenti politici e comportamenti inusuali dei personaggi. Ma per fortuna nonostante lascino trasparire eccessivamente l'ideologia politico-sociale controversa del regista, questo aspetto non prende il sopravvento sulla linea narrativa principale fatta di passioni, desideri, incertezze, fragilità. Quel desiderio che spinge l'essere umano ad avventurarsi in luoghi inesplorati. Quell'insicurezza che lo fa dubitare di ogni certezza, e in una palude di devastazione permette la rinascita dell'individuo e l'accettazione della sua reale natura.
Corinne Vosa
Convegno Confsal dedicato al tema Lavoro, sviluppo economico, crescita sociale: idee Confsal
Rinaldo Sidoli – Il voto per gli animalisti
di Maurizio Oliviero
Incontriamo, a pochi giorni dal voto, un esponente del movimento animalista, che si presenta alle Regionali in quota di Forza Italia. Un “partito degli animali” potrebbe far porre qualche interrogativo e noi stessi fatichiamo a interpretarlo. Siamo curiosi di ascoltare il suo programma.
Libernews: Rinaldo SIDOLI ci può riassumere i punti fondamentali del suo programma? SIDOLI: Come primo punto del movimento animalista c’è proprio la battaglia per gli animali: noi stanzieremo dei fondi maggiormente per la questione del randagismo e cercheremo di introdurre la figura del garante dei diritti degli animali perché si possa coordinare sia con le associazioni animaliste che con i volontari che combattono quotidianamente il randagismo. Cercheremo anche di introdurre delle detrazioni fiscali per le persone che adottano cani e gatti dei canili; ma non c’è solo la questione animalista all’interno del nostro programma. C’è anche l’ambiente. Uno dei punti importanti è smettere col disboscamento come è avvenuto nel 2017 portando avanti una politica errata da parte di Zingaretti che non è riuscita nemmeno a controllare Roma Natura che voleva la distruzione di 21 ettari di bosco nella Riserva di Decima Malafede. Noi siamo comunque dalla parte dell’ambiente. L.: Quando parliamo di ambiente a che area ci riferiamo? S.: Essendo candidato a Roma e provincia ovviamente si comincerà da questo territorio ma dopo le elezioni si estenderà a tutto il Lazio. L.: Quindi farete interventi e assistenza anche in parchi come la Riserva dell’Insugherata, dove vivono animaliprotetti come gufi eccetera? S.: Naturalmente! Perché tra l’altro proprio il parco di Monte Mario è competenza della Regione e controllato da Roma Natura ed è chiaro che il nostro intervento in quel parco è uno dei punti più importanti perché purtroppo il contatto tra animale selvatico e uomo sta diventando un problema per l’incolumità di entrambi e noi vogliamo garantire la tutela degli animali ma anche la sicurezza dell’uomo. Quindi vorremmo creare delle condizioni di contenimento affinché questi animali possano restare nel loro habitat. In questo caso l’habitat è inteso addirittura come habitat urbano. L.: Nel vostro programma c’è l’idea di mantenere l’habitat di animali, appunto come i rapaci, nel territorio attuale di cui parlare? S.: L’errore più grande nella cultura animalista è quello di pensare che gli animali possano girare liberamente in un ambiente urbano, per cui va bene il parco ma con recinzioni adeguate per evitare sconfinamenti dannosi ad entrambi. L.: Quindi in sostanza il discorso animalista è il fulcro della vostra campagna elettorale… S.: Beh già nel nome il nostro è un movimento animalista e quindi si rivolge agli animali ma come detto prima c’è anche una questione ambientalista. Vogliamo per esempio una gestione degli acquedotti con una maggiore trasparenza, vogliamo che vengano ristrutturati e non si verifichi più una perdita d’acqua del 40% così come non vogliamo che ci sia un’altra estate di siccità con dei prelievi dal lago di Bracciano, dove comunque il livello dell’acqua sta diminuendo sempre di più. E ancora vogliamo tutelare il litorale laziale: non vogliamo muri ad Ostia ma l’accesso al mare come diritto perché il cittadino si possa riappropriare di un bene che è di tutti, anche nell’ottica di incrementare il recupero del turismo L.: Una curiosità: fra i suoi elettori c’è una prevalenza femminile? S.: Effettivamente abbiamo constatato che l’amore per l’ambiente è un patrimonio che appartiene più alle donne che agli uomini, secondo i nostri sondaggi parliamo del 70%. L.: Quindi questo è uno dei rari casi in cui le quote rosa danneggerebbero le donne! S.: Guardi secondo me le quote rosa sono una forzatura sbagliata proprio sui meriti delle donne… Adesso entro in polemica ma vediamo che il presidente Laura Boldrini da grande femminista è la stessa che ha tolto i diritti alle donne candidandosi in 11 collegi, levando alle altre donne la possibilità di potercisi candidare. L.: È soddisfatto dell’attenzione attuale verso il suo partito? S.: Qualsiasi traguardo per noi è una vittoria perché fino all’altro giorno non si parlava di diritti degli animali e tantomeno in modo così insistente di ambiente, nel centro destra. E finalmente è arrivato quel vento di cambiamento che la Brambilla voleva portare. Stiamo ottenendo molti consensi da parte di associazioni animaliste che vogliono costruire un progetto di lunga durata. L.: Quindi paradossalmente il trattare la questione animalista vi rende più accettati come competitors dai vostri concorrenti? S.: Da parte delle associazioni animaliste c’è interesse a costruire qualcosa di solido anche se ci sono gli “animalisti storici” che hanno fallito e che ci vedono come dei competitors negativi e fanno di tutto per affossarci: è normale nella dialettica della politica. L.: Infine, lei pensa che la Brambilla abbia fatto tanto per voi? Si può dire in un certo senso che all’origine di questo partito ci possa essere lei? S.: Dietro questa grande operazione c’è la Brambilla e il suo amore per gli animali. Io l’ho conosciuta nel 2011, nel 2012 siamo andati insieme in televisione portando avanti la questione di Grey 2000, luoghi dove venivano allevati i beagle per la sperimentazione animale ed è stato normale per un animalista come me darle un contributo per un programma che consentirà anche al movimento animalista di crescere e di affermarsi. L.: Lei ha un cane? S.: Io ho proprio un beagle adottato nel 2012 ed è stata l’esperienza più significativa della mia vita. Come molti sanno ho esperienza politica differente, provengo dei Verdi e ho sempre seguito la questione dei diritti degli animali come dirigente nazionale dei Verdi. Chiaramente non ho potuto digerire l’alleanza con Renzi perché è stato il politico che meno ha ascoltato le istanze degli animalisti e ambientalisti; era per noi quindi impossibile poterlo seguire quindi abbiamo accettato l’invito della Brambilla per questa nuova avventura. L.: Consiglierebbe un beagle o comunque un animaletto a chi non ce l’ha? S.: Io suggerisco di adottare un animale che si trova nei canili perché ce ne sono tanti e hanno bisogno del nostro calore e darebbero un amore impagabile. È chiaro che chi scopre l’amore per un animale si trova ad essere una persona migliore. L.: Vale anche per i gatti? S.: Chiaramente sì!
In una politica così dominata dai difetti umani quali arroganza, presunzione, ingordigia, sopraffazione ed egoismo forse val bene per una volta prendere lezioni dai nostri piccoli e sinceri amici…
NEVE A ROMA
Visita Macron Domus Aurea
Premio Giornalistico Internazionale "Argil: uomo europeo" Ottava Edizione
Vigna di Valle: Museo dell’Aeronautica Militare compie 40 anni
Il Museo Storico ha sede nell’Idroscalo di Vigna di Valle, il più antico in Italia, sito sulla sponda sud del lago di Bracciano dove, nel 1904 per volontà del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, padre riconosciuto dell’aviazione italiana, fu impiantato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico. Qui volò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni. Divenuto successivamente, e fino al 1945, Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima e nel dopoguerra del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti. Fanno da cornice al Museo, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare degna collocazione al patrimonio aeronautico italiano, le costruzioni e le strutture dell’Idroscalo, oggi unico sito di questo genere in Italia a mantenere intatte le caratteristiche architettoniche tipiche di un insediamento aeronautico sviluppatosi in un arco temporale che va dall’origine fino agli anni sessanta del secolo scorso. Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, con i suoi 13.000 m2 di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Disposto su quattro grandi padiglioni espositivi, il Museo accoglie al suo interno oltre 80 velivoli ed una cospicua collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai Pionieri, ai Dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale (hangar Troster, inizio visita), all’epopea dei Voli Polari del Generale Nobile, alle Grandi Crociere di Massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due guerre (hangar Velo), alla Seconda Guerra Mondiale e i grandi aeroplani (hangar Badoni), per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare Italiana, che comprende i velivoli a getto contemporanei (hangar Skema). IL 24 MAGGIO 2017 si e’ svolto la manifestazione ricordo del 40° con un opera del Maestro Ercole Furia donata al Museo il quale raffigura uno dei velivoli che hanno fatto storia in AM e di pari passo il suo servizio quarantennale in missioni SAR e teatri di guerra all’estero, un dipinto che raffigura un elicottero HH3F in volo sul museo. Il dipinto e’ stato presentato dal Com.te Cencini, dal Col. Adelio Roviti Direttore del Museo,e dal Col. Fabio Ruggeri nell’occasione la filatelia Poste Italiane ha emesso l’annullo celebrativo del 40° ammiversario. Nell’occasione e’ stato presentato il CREST del 40° , realizzato a mano dal Maestro E.Furia, 40 pezzi numerati per l’evento.
IL CASTELLO DEL BOCCALE, -LIVORNO dipinto olio su tela
di Ercole Furia
Il nucleo originario del castello del Boccale è rappresentato da una torre d'avvistamento (nota anche come torre del Maroccone o del Diavolo),costruita per volontà dei Medici nel XVI secolo, forse sui resti di una struttura preesistente realizzata dalla Repubblica di Pisa in epoca medioevale. Vi soggiornava il castellano e qualche soldato, ma le dimensioni erano modeste, tanto che non vi era spazio per l'artiglieria. A cavallo tra XIX e XX secolo, la torre fu sensibilmente trasformata; fu inglobata in una residenza in stile neomedioevale, con tanto di merlature e divenne proprietà della marchesa Eleonora Ugolini.Successivamente la dimora passò alla famiglia Whitaker-Ingham che, nei primi decenni del Novecento, eliminò le merlature, sostituendole con normali coperture a falda inclinata. Il castello, restaurato su progetto dell'architetto livornese Ivano Falchini dopo un lungo periodo di abbandono, è stato frazionato in diversi appartamenti residenziali, mentre nel parco è stata ricostruita una piccola torre ad uso magazzino. Il castello del Boccale è situato nel primo tratto della scogliera de Il Romito, a breve distanza dalla torre di Calafuria e dal castello Sonnino. Il complesso è costituito da un corpo a pianta rettangolare, contornato da tre piccole torri rotonde. Sul fronte più vicino al mare si eleva invece l'antica torre medicea, modificata nella posizione delle aperture finestrate e nella configurazione della copertura. Essa ha una pianta quadrata di circa 5,7 metri di lato e aveva un'altezza iniziale di 13 metri sul piano d'imposta delle fondazioni ed un muro a scarpa di 4,85 metri. Il corpo principale del castello è caratterizzato da due ordini di grandi finestre inquadrate in cornici di pietra; inoltre, sotto la linea di gronda, corre una teoria di mensole sopra la quale, prima del restauro promosso dai Whitaker, si trovava la merlatura.
Ristorante Caffè - "LO ZODIACO" Viale del parco Mellini, 88/92 Roma Tel. 06.35496744
Sulla mia Pelle - Web Serie
E' uscita la nuova web serie del regista Carlo Cornelli, lanciata dalla Fondazione Ghirotti, allo scopo di sensibilizzare i giovani sul delicato tema del dolore. Questa è la seconda puntata
Nella speranza che sia definitivamente archiviata anche la catastrofica stagione dei “maghi della televisione e dei visionari” adesso c’è davvero la necessità di individuare un Amministratore Delegato competente ed esperto in materia radiotelevisiva, in grado di amministrare al meglio un’azienda articolata e complessa come la RAI, specialmente ora che esce stremata dalla serie di provvedimenti di legge voluti dagli ultimi governi, uno tra questi la riduzione a 90 Euro annui del canone TV. continua...
Dal mese di Marzo 2015 sarà presente nella sala sindacale FNP stanza 101 un nostro incaricato Sig. Emidio Vitaletti cell. 3479492473, tutti i mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 12.00, per assistenza gratuita sui seguenti servizi: disoccupazioni - maternità e CAF. Per assistenza con modici compensi sui seguenti servizi: CAF - Dichiarazioni dei redditi mod. 730/Unico - Successioni - Cert. Catastali - Contratto badanti - Registrazioni contratti affitto. Responsabili del servizio Tiziana Sugamele e Emidio Vitaletti
Dall'archivio di Maurizio Riccardi
A PROPOSITO DEL GIRO D'ITALIA...
1976. Olevano Romano Eddy Merckx posa con un quadro di Carlo Riccardi