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SENNA IL PIU’ GRANDE…

O NO?


di Maurizio Oliviero

Nel ventennale della scomparsa di Ayrton Senna, i media si sono scatenati nel proporre articoli e filmati dedicati all’indimenticato campione. Che una virtù assoluta l’ha: quella di venire universalmente conosciuto e amato senza essere un calciatore.  I concorrenti al primato storico di più grande pilota di tutti i tempi, infatti, sono meno noti alle masse di quanto lo siano Pelé e Maradona: si chiamano Fangio, Clark, Stewart e più recentemente Schumacher (che in realtà ha commosso di più per il suo recente incidente sulla neve che per i sette titoli mondiali). Se state pensando a Villeneuve, sappiate che lui era un grande personaggio ma non un grande pilota.
Negli sport motoristici l’importanza della parte tecnica influisce purtroppo sul riconoscimento assoluto del valore personale del campione. Nonostante questo, i migliori, nella storia, sono sempre riusciti ad emergere e Senna è uno di loro.
I numeri però non sono tutti dalla sua parte. I numeri sono le statistiche, il conto di punti e vittorie ma come tutte le statistiche (verso le quali abbondano ironiche battute) contano solo in parte.
Per la cronaca ma solo per quella, Ayrton Senna ha disputato 161 Gran Premi (poco più della metà di Schumacher), ne ha vinti 41 e 3 titoli mondiali (Schummy 91 e 7), quindi, come risultati, nella media siamo lì. Con lo svantaggio, per Senna, di non aver corso con la Ferrari, condizione esaltante per la notorietà, anche all’estero. Esaminiamo gli altri “grandi”: Fangio (52 GP 24 vittorie e 5 titoli), Clark (73 GP 25 vittorie e 2 titoli) e Stewart (99 GP 27 vittorie e 3 titoli).
Secondo i numeri, il più grande sarebbe Fangio, per aver vinto quasi un gran premio su due.
Però la gente i numeri li legge ma non li ricorda a memoria. Gli uomini infatti riempiono la loro mente con avvenimenti che edificano, uno alla volta, l’aura del personaggio. E, anche a nostro avviso, l’aura di Senna non la batte nessuno. Forse la morte in campo esalta il valore di un eroe. Ma anche se fosse, la storia, che a posteriori è sempre capace di restituire ad ognuno i suoi veri meriti, assegna ad Ayrton Senna il primato più ambito, quello di essere rimasto nel cuore di tutti
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