Crisi Governo, Monti vicino ad una scelta storicaIl passaggio a Bruxelles per il Consiglio Europeo, passato a ricevere elogi ed inviti dei leader europei, dalla Merkel a Hollande, passando per Juncker e Barroso, conferma ancora una volta la stima di cui gode il nostro Presidente del Consiglio in Europa, e disegna un quadro in cui la permanenza di Monti per un bis a Palazzo Chigi sarebbe vista di buon occhio dalle cancellerie europee (oltre che dall'altra parte dell'Atlantico). Il diretto interessato, però, è sembrato accogliere con piacere tutte le belle parole ricevute (e ci mancherebbe...), senza per questo lasciarsi sfuggire una qualche parola sulla sua candidatura a Presidente del Consiglio. Nel nostro Paese, però, le notizie di Bruxelles sono bastate per agitare e mettere in moto i tanti montiani che popolano i palazzi del potere.Le notizie che circolano raccontano di un Monti non disponibile ad un'alleanza con Berlusconi ed Alfano, colpevoli di averlo sfiduciato in Parlamento, ma anche risentito per le parole di D'Alema, che ieri in un'intervista ha giudicato "immorale" una discesa in campo del Professore. Allo stesso tempo, Monti sarebbe ancora molto restio a candidarsi in prima persona alla guida di una coalizione di centro, che gli toglierebbe l'aura di terzietà che lo ha contraddistinto finora e renderebbe il suo nome poco spendibile come premier in caso di pareggio con la sinistra, e anche come Presidente della Repubblica in caso di sconfitta contro Bersani. La parola chiave, dunque, potrebbe essere endorsement. Monti, sostanzialmente, sarebbe disposto ad appoggiare una lista che portasse il suo nome e soprattutto dichiarasse di voler proseguire il suo programma di riforme, nel merito, nel metodo e nello spirito. Animatori di questa lista centrista sarebbero Montezemolo con la sua lista civica Italia Futura, il ministro Riccardi, le ACLI diOlivero, la CISL di Bonanni e altri scampoli di associazionismo cattolico. La lista, che non ha intenzione né di "sporcarsi" con la Casta né di farsi divorare da politici di professione e vecchie volpi ex democristiane, sarebbe solo alleata con l'Udc di Casini e il Fli di Fini. L'incontro di Italia Popolare di domani, vale a dire dei dissidenti del Pdl contro il ritorno di Berlusconi sulla scena, porterebbe ulteriori truppe alla nuova coalizione centrista (da Frattini a Quagliariello al ciellino europarlamentare Mauro), mentre altre potrebbero arrivarne dagli scontenti PD: si parla di Fioroni, preoccupato con i suoi 33 uscenti delle primarie per i parlamentari, e di Franceschini, che però smentisce bruscamente via Twitter. Il candidato premier non sarebbe esplicito, ma comunque un nome alternativo, qualora Monti non volesse proprio saperne di candidarsi, ancora non c'è (il ministro Passera?).
La nuova coalizione punterebbe a vincere, oppure ad ottenere un buon risultato ed allearsi con il PD di Bersani dopo le elezioni. Una grande coalizione sul modello tedesco, insomma. A frau Merkel e all'Europa germanocentrica non dispiacerà di certo. Alfio Marchini si candida a Sindaco di Roma
Si è appena candidato e già è stato malignamente battezzato "Il sindaco tronista". Alfio Marchini, 47 anni, erede della famiglia di costruttori ribattezzata "Calce e martello" ha deciso di candidarsi a sindaco di Roma. Aiutato dagli esperti di comunicazione di Obama, Marchini ha annunciato la sua discesa in campo alla trasmissione "In mezz'ora" di Lucia Annunziata. "Mi candido - ha spiegato - con una lista civica, primo passo verso un Movimento metropolitano". Ammette di non aver votato alle primarie ma di averne apprezzato lo spirito, dice: "Non mi sento vicino al centrodestra. Speravo che Alemanno potesse essere il Petroselli di destra, ma il suo fallimento è acclarato". Poi ha aggiunto: è arrivato il momento di qualcosa di nuovo perché nell’offerta politica non c’è nulla che soddisfi le aspettative del 30, 40 o 50% delle persone". A Grillo riconosce la capacità di creare un movimento che non è antipolitica. "Manca però concretezza nelle soluzioni", sottolinea.
La rete delle amicizie Nella sua avventura politica Marchini può contare su un'ampia rete di amicizie, tra cui quella con Francesco Gaetano Caltagirone ereditata dal nonno che Alfio, è amico diMassimo D'Alema e l'ex consigliere della sua fondazione Italianieuropei (la sede è in un palazzo della famiglia Marchini), e quando l’ex premier era segretario del Pds, Alfio investì per breve tempo anche nell’Unità. Ha buoni rapporti con Giuliano Amato,Mediobanca (era uno dei preferiti di Enrico Cuccia), il Vaticano, e un’amicizia con l’ex premier israeliano Shimon Peres, che gli ha aperto le porte del mondo ebraico. |
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