I segreti di Palazzo - Un segreto è un silenzio
La verità passa sempre attraverso
le parole
Abolire i segreti di Stato, un atto di coraggio del governo o semplicemente uno dei tanti promo per ottenere un consenso popolare? I cittadini sono parte integrante della res publica e il legame di fiducia e stima con lo Stato non può essere costruito grazie a trovate d'effetto. di Elisabetta Valeri
Il Premier Matteo Renzi
sostiene di voler alzare il velo sulle verità scottanti che, da sempre, sono
avvolte nel mistero:
le stragi. Con la firma, a Palazzo Chigi, della
direttiva che mette a disposizione tutti gli atti processuali ed i documenti
di indagine relativi alle stragi, annulla il vincolo di segretezza finora mantenuto e demanda le
carte dalle pubbliche amministrazioni alla libera consultazione da parte di ogni cittadino. Renzi ha ovviamente enfatizzato questa presa di
posizione, l' ha "infiocchettata" e pubblicizzata con tutti i mezzi a disposizione. In sede ufficiale lo ha definito un atto di dovere nei confronti
delle famiglie ed una dichiarazione di trasparenza da
parte
dello Stato, alludendo a bugie ed omesse verità. Non ha potuto esimersi dal suo eloquio sui social e
ha tweettato che il governo ha "declassificato
i documenti su alcune
delle pagine più
oscure della storia italiana". Peccato che non ci sia nessun segreto da svelare e
che non ci sarà modo di verificare
se le carte verranno
tutte declassificate. Far luce sui documenti, probabilmente, deluderà chi ha, da sempre,
alimentato una strategia
della tensione, demonizzando i custodi della legge. L' elenco delle stragi coinvolte
è davvero d'impatto: Piazza Fontana, Ustica, Peteano, ltalicus, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, Stazione di
Bologna e rapido 904. Si tratta, però, di massacri per cui non si
è raggiunta una verità giudiziaria e gli indegni autori, finora impuniti, non sono stati coperti
da alcun segreto, semplicemente sono rimasti ignoti.
Lo chiarisce bene Paolo Guzzanti, ex presidente della Commissione Mitrokhin e candidato di Forza Italia alle Europee: "Se Renzi promette la desecretazione dei segreti di Stato, allora è un imbroglio perché non c'è alcun segreto di Stato sui documenti delle stragi" . Anche il leader del M5S ritiene si tratti solo di un escamotage demagogico per ottenere un consenso popolare e rivelare, infine, soltanto ciò che già è all'evidenza di tutti. L’operazione, definita "glasnost", ha però riscosso il consenso della maggioranza. In realtà il cambiamento riguarderà le tempistiche, infatti la direttiva concederà il versamento anticipato dei documenti classificati, quindi riservati, in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato. Le carte saranno inviate all'Archivio centrale senza dover rispettare il termine dei 40 anni canonici, così come invece è stato finora, velocizzando il processo di acquisizione. Giornalisti e studiosi sono ansiosi di poter ricostruire tratti mancanti del percorso storico-politico. La maggior parte, però, intuisce che gli atti desecretati non necessariamente riusciranno a colmare i vuoti di sapere, facendo da battistrada a nuovi scenari, semplicemente saranno ulteriori tasselli per non disperdere la memoria storica del paese. I ministeri e i servizi segreti non divulgheranno tutti i documenti perché ci sono stralci connessi a persone ancora in vita, ex informatori e collaboratori di Stato e quindi, a garanzia dell' incolumità di questi soggetti, ne verrarnno omessi i nomi. A livello pratico sarà fondamentale organizzare questa operazione in maniera funzionale: infatti questi documenti, finendo in un unico calderone, andranno catalogati in maniera omogenea e scientifica e, se questo non verrà fatto nell' immediato, si rischierà di avere troppe carte a briglia sciolta. Ci vorranno persone competenti per archiviarle nel modo più intellegibile possibile ed assegnargli una sequenzialità di classificazione. Se questa operazione di silloge non verrà eseguita in maniera seria si rischierà di mandar perso qualche documento, con un'ulteriore beffa: secretati per decenni e mai venuti alla luce perché smarriti. In attesa dell' apertura del vaso di Pandora onoriamo la memoria dei caduti di Stato e ringraziamo chi ci tutela tutti i giorni! Lasciamo agli altri le parole... |
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