Trent'anni del CTV , la televisione del Papa.
Oggi in Vaticano Papa Francesco ha incontrato tutto lo staff del CTV in occasione dei trent'anni dalla nascita. Abbiamo intervistato il Direttore, Mons. Dario E. Viganò

1) Direttore Viganò oggi il Papa ha incontrato lo staff del CTV. Può raccontarci cosa significa questo per Lei e la sua squadra?
Si conferma la vicinanza e la condivisione con il lavoro del Papa al Centro Televisivo Vaticano. Già dieci giorni fa, in occasione del Convegno internazionale con i broadcast e le agenzie di tutto il mondo, Papa Francesco è intervenuto con un Messaggio importante strutturato e molto preciso soprattutto quando, ricordando Inter Mirifica, ha precisato che le iniziative in ambito mediatico del mondo cattolico devono imparare a lavorare insieme perché è più fecondo l’apostolato di convergenza che non di concorrenza. Oggi è stato ancora una volta attento alle persone ricordando come l’agenda delle famiglie del piccolo gruppo che lavora al CTV – solo 22 persone – sia scandita sull’agenda del papa e per questo ha voluto ringraziare e salutare ciascuno accompagnato dalla propria famiglia.
2) Ultimamente si parla molto del CTV. Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa?
Esistono alcune circostanze che rendono il CTV in questi ultimi tempi un protagonista centrale nel sistema televisivo mondiale. Anzitutto gli eventi: il fatto storico delle dimissioni di un pontefice, il periodo delle congregazioni e del conclave e l’elezione di un Papa preso “dalla fine del mondo”. Inoltre l’impulso di rinnovamento tecnologico dovuto in parte anche alle necessità di mettersi al servizio, in questi avvenimenti, con il massimo della professionalità. Infine il gusto per la preparazione di regie, dal gusto cinematografico, che sono risultate vere e proprie “cerimonie dei media” come il congedo dal Vaticano di papa Benedetto e le prime apparizioni di papa Francesco.
3) Che rapporto esiste tra un papa e la sua tv?
Papa Francesco non è un uomo di Tv eppure conosce i meccanismi di funzionamento e anche l’importanza per comunicare con le grandi folle. Per questo motivo segue da vicino, con incontri regolari e personali, lo sviluppo e le scelte del Centro televisivo Vaticano. Proprio oggi, come omaggio a Papa Francesco, abbiamo regalato alcune telecamere compatte in HD perché lui le possa destinare a un progetto di educazione con l’immagine che si sta realizzando in un rione di Buenos Aires in collegamento con una radio comunitaria e la Tv fondata dall’allora Card. Bergolio che è Canal 21.
4) Ha mai pensato di far diventare una vera e propria emittente televisiva il CTV?
La questione se il CTV dovesse essere un centro di produzione o un canale ha agitato gli animi anche all’inizio dell’esperienza. Noi siamo di fatto la Tv del papa che diventa una Tv planetaria grazie alle migliaia di Tv cattoliche e non, che in tutti i paesi del mondo rimandano il segnale. Se invece si dovesse ipotizzare uno scenario differente, la strada da percorrere è quella di una Vatican All News dove la collaborazione con L’Osservatore Romano e la Radio Vaticana, per competenze specifiche e linguistiche, porterebbe ad avere un servizio molto buono soprattutto nell’unione tra satellite e digitale terrestre. Ma di questo saranno i superiori a decidere.
5) Può dirci quali saranno le prossime grandi tappe del Papa che documenterete?
Al di là delle varie occasioni nelle quali cerchiamo la massima documentazione, certamente un progetto globale che stiamo ormai chiudendo in fase di accordi, è legato alla canonizzazione di papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II. sarà l’occasione, oltre che di una regia in HD, di una regia in 3D con Sky Italia ed UK destinata ad una distribuzione nei cinema di alcuni circuiti in modo da agevolare, chi non potrà partecipare, di vivere una fruizione immersiva, essere quanto più presente all’evento. Inoltre registreremo la canonizzazione anche in 4K proprio per la consapevolezza della grande rilevanza storica dell’evento.
Si conferma la vicinanza e la condivisione con il lavoro del Papa al Centro Televisivo Vaticano. Già dieci giorni fa, in occasione del Convegno internazionale con i broadcast e le agenzie di tutto il mondo, Papa Francesco è intervenuto con un Messaggio importante strutturato e molto preciso soprattutto quando, ricordando Inter Mirifica, ha precisato che le iniziative in ambito mediatico del mondo cattolico devono imparare a lavorare insieme perché è più fecondo l’apostolato di convergenza che non di concorrenza. Oggi è stato ancora una volta attento alle persone ricordando come l’agenda delle famiglie del piccolo gruppo che lavora al CTV – solo 22 persone – sia scandita sull’agenda del papa e per questo ha voluto ringraziare e salutare ciascuno accompagnato dalla propria famiglia.
2) Ultimamente si parla molto del CTV. Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa?
Esistono alcune circostanze che rendono il CTV in questi ultimi tempi un protagonista centrale nel sistema televisivo mondiale. Anzitutto gli eventi: il fatto storico delle dimissioni di un pontefice, il periodo delle congregazioni e del conclave e l’elezione di un Papa preso “dalla fine del mondo”. Inoltre l’impulso di rinnovamento tecnologico dovuto in parte anche alle necessità di mettersi al servizio, in questi avvenimenti, con il massimo della professionalità. Infine il gusto per la preparazione di regie, dal gusto cinematografico, che sono risultate vere e proprie “cerimonie dei media” come il congedo dal Vaticano di papa Benedetto e le prime apparizioni di papa Francesco.
3) Che rapporto esiste tra un papa e la sua tv?
Papa Francesco non è un uomo di Tv eppure conosce i meccanismi di funzionamento e anche l’importanza per comunicare con le grandi folle. Per questo motivo segue da vicino, con incontri regolari e personali, lo sviluppo e le scelte del Centro televisivo Vaticano. Proprio oggi, come omaggio a Papa Francesco, abbiamo regalato alcune telecamere compatte in HD perché lui le possa destinare a un progetto di educazione con l’immagine che si sta realizzando in un rione di Buenos Aires in collegamento con una radio comunitaria e la Tv fondata dall’allora Card. Bergolio che è Canal 21.
4) Ha mai pensato di far diventare una vera e propria emittente televisiva il CTV?
La questione se il CTV dovesse essere un centro di produzione o un canale ha agitato gli animi anche all’inizio dell’esperienza. Noi siamo di fatto la Tv del papa che diventa una Tv planetaria grazie alle migliaia di Tv cattoliche e non, che in tutti i paesi del mondo rimandano il segnale. Se invece si dovesse ipotizzare uno scenario differente, la strada da percorrere è quella di una Vatican All News dove la collaborazione con L’Osservatore Romano e la Radio Vaticana, per competenze specifiche e linguistiche, porterebbe ad avere un servizio molto buono soprattutto nell’unione tra satellite e digitale terrestre. Ma di questo saranno i superiori a decidere.
5) Può dirci quali saranno le prossime grandi tappe del Papa che documenterete?
Al di là delle varie occasioni nelle quali cerchiamo la massima documentazione, certamente un progetto globale che stiamo ormai chiudendo in fase di accordi, è legato alla canonizzazione di papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II. sarà l’occasione, oltre che di una regia in HD, di una regia in 3D con Sky Italia ed UK destinata ad una distribuzione nei cinema di alcuni circuiti in modo da agevolare, chi non potrà partecipare, di vivere una fruizione immersiva, essere quanto più presente all’evento. Inoltre registreremo la canonizzazione anche in 4K proprio per la consapevolezza della grande rilevanza storica dell’evento.