E' possibile riuscir ad ottenere un margine di profitto, derivante dai nostri investimenti, anche in tempi difficili come quello che stiamo attraversando?
Anche in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando in questo momento è possibile investire in maniera oculata, e aspettarsi rendimenti soddisfacenti. A questo proposito mi sono trovato molte volte a consigliare alla gente come investire i propri risparmi. Inizialmente cerco di ottenere alcune informazioni generali che possono essere molto importanti, in particolare: propensione al rischio, aspettative di rendimento e durata ipotetica degli investimenti. Suggerisco a chiunque voglia accingersi a investire di farsi consigliare da un addetto al settore, il quale potrà modellare sulle specifiche esigenze dell’investitore un portafoglio su misura. Seppure la consulenza “ad personam” sia sempre da preferire, è possibile analizzare un ipotetico portafoglio “standard”, capace di affrontare l’attuale situazione economica, e addirittura di approfittarne. Ciascun risparmiatore dovrebbe sapere sin dall’inizio quanto è disposto a investire o, ragionando al contrario, quanto vuole mantenere a propria disposizione sul conto corrente. In seguito dovrà scegliere se investire tutto in un’unica soluzione, oppure se diversificare in più prodotti. La prima scelta può essere obbligata per chi non abbia disponibilità sufficienti a creare un vero portafoglio. In questo caso, visto anche il particolare momento finanziario italiano, consiglio di puntare su un’obbligazione bancaria o su un BTP (Buono del Tesoro Poliennale). Le banche italiane in questo periodo stanno offrendo obbligazioni a tassi che erano impensabili solo pochi mesi fa. Anche i BTP rappresentano un investimento altrettanto valido, e almeno al momento in cui scrivo, scegliendo quelli con scadenze più lontane, si possono ottenere dei tassi davvero interessanti.
La seconda scelta, quella di diversificare il portafoglio con investimenti di diverso tipo e durata, rappresenta senza dubbio la scelta migliore, poiché permette di ridurre il rischio d’investimento e di sfruttare le diverse potenzialità di ciascun prodotto. Nell’ottica del nostro portafoglio “standard”, sarebbe sufficiente suddividere la disponibilità in tre soluzioni. La parte maggiore, circa il 70%, potrebbe essere riposta in un’obbligazione così come descritto sopra. Un altro 25% potrebbe essere investito in una polizza assicurativa finanziaria. È molto probabile che le compagnie assicurative più grandi abbiano acquistato numerosi BTP a novembre 2011, mese in cui i titoli di stato italiani erano capaci di garantire rendimenti composti intorno al 7% netto. Ciò significa che è possibile trovare in offerte polizze assicurative garantite che possono retrocedere al sottoscrittore cedole molto alte. Di media la durata di questo tipo d’investimento è piuttosto lunga, circa sei anni, e proprio per questo motivo è consigliabile non investire il proprio intero patrimonio in questa soluzione. Va comunque ricordato che di solito esiste la possibilità di dismettere la polizza prima della scadenza.
Quelle che ho appena descritto sono ipotetiche sistemazioni del patrimonio dedicate a chi voglia ottenere qualche rendimento da una disponibilità al momento inutilizzata, senza correre rischi particolari. Sempre che non siate tra quelli che temono il fallimento del sistema economico italiano e internazionale! Resta inteso che ogni soluzione dovrebbe essere ritagliata su misura per voi, rispettando innanzi tutto la vostra propensione al rischio, le vostre previsioni e, perché no, sensazioni.